Il Villaggio
L’associazione Amici di San Francesco è al tredicesimo anno di vita, ma il villaggio San Francesco è nato il 7 dicembre 1999 quando Padre Francis ha celebrato la Santa Messa nella chiesa di Merate dando inizio al sodalizio Meru-Mera, comitato che ha curato la nascita del centro d’accoglienza, di recupero e di educazione dei bambini di strada kenioti.
Nell’estate del 1999 durante la vacanza-lavoro per rifacimento dei 3 reparti presso l’ospedale di Tiganya ( Meru), Padre Francis sottopose al gruppo di volontari dell’Associazione, il grave problema dei bambini di strada di Meru ( città a nord di Nairobi ) e verso la fine dello stesso anno, rientrato dall’Italia, per tamponare la situazione, iniziò a costruire delle casette in lamiera ed in legno per ospitare i primi 20 bambini desiderosi di una vita migliore.
Si diede cosi inizio alla storia del Villaggio San Francesco, che continua da 14 anni!
Il progetto è nato con il proposito di togliere dalla strada centinaia di bambini di età tra i 5 e i 17 anni che, per sopravvivere, sono dediti a piccoli furti ed alla prostituzione e che usano sniffare colla o masticare mirra per combattere i morsi della fame.
L’intento è di dare loro una casa, un alimentazione regolare e una formazione scolastica di base e professionale, finalizzata a creare l’opportunità di un inserimento nel mondo del lavoro che consenta loro di riacquistare dignità e speranza.
La realizzazione del progetto del San Francesco inizia a febbraio del 2000 e prosegue fino al 2013 vedendo la costruzione e l’allestimento di otto padiglioni di 450 metri quadri.
Sono stati realizzati 3 dormitori, una cucina con il refettorio, due padiglioni per la primaria, una per la scuola secondaria, uno per la scuola muratori ed uno adibito ad officina e magazzino. Inoltre si è valorizzato il villaggio allestendo una sartoria con un guardaroba ed un ambulatorio farmacia.
Durante questi anni si sono susseguiti anche interventi igienico sanitari e disinfestazioni, i bambini sono stati sottoposti a visite audiometriche, ottiche, oculistiche, ortopediche e dentistiche, inoltre sono state somministrate dosi di vaccini.
Per avviare l’opera di risanamento, inizialmente ciascun bimbo è stato dotato di nuovi indumenti (soprattutto ciabatte, scarpe e calze) per combattere malattie come la scabbia ed eliminare parassiti della pelle come le pulci penetranti, che attaccano i bambini a causa della scarsa disponibilità di acqua e di pulizia.
La carenza d’acqua è stato un problema costante per il Villaggio San Francesco e per tutte le zone circostanti. E’ stato così realizzato ed inaugurato nell’estate 2003 un acquedotto che dalla sorgente, individuata nella foresta, porta l’acqua per sei chilometri al Villaggio San Francesco e al paese di Nchiru.
Con la presenza dell’acqua si sono potuti realizzare al villaggio servizi igienici, docce, lavatoi e fossa biologica; a Nchiru si è installato un idrante per spegnere i frequenti incendi, una fontana con quattro rubinetti a disposizione dell’intera comunità e i bagni pubblici: due strutture composte da tre docce, quattro lavandini, dicui due lavatoi per i panni e due per la raccolta dell’acqua per usi domestici e un abbeveratoio per gli animali.
Sempre a Nchiru sono stati costruiti un forno del pane e un dispensario a disposizione dei bambini del Villaggio e di tutta la popolazione locale.
Per poter somministrare ai bambini cibi nutrienti, Padre Francis ha programmato la coltivazione del terreno attorno al Villaggio con numerosi tipi di verdure, una piantagione di canna da zucchero ed un fiorente bananeto. Si è acquistato una fattoria per poter ampliare le coltivazioni. Inoltre, per disporre di una quantità di carne tale da soddisfare la richiesta dei bambini del Villaggio, l’associazione ha costruito ed organizzato un allevamento di maiali.
La scuola del Villaggio del 2000 ha avuto il riconoscimento del Governo keniota e da quattro anni consecutivi detiene il primato di miglior scuola del distretto. Dal 2004 è in attività anche la Scuola Secondaria.
Il ragazzo Bonface Murithi ha vinto una borsa di studio e sta frequentando la scuola secondaria di aviazione “Mangu High School” a Nairobi.
Alex Bariu ha terminato il Politecnico a Nkubu e a luglio 2008, dopo aver ricevuto dall’Associazione una saldatrice ed alcuni attrezzi, ha aperto un’officina a Meru.
Joseph Mutumba ha vinto una borsa di studio e a gennaio 2009 ha iniziato l’università in Pennsylvania (USA) nella facoltà di matematica e ragioneria.
Nel 2008 a causa della sanguinosa guerra civile, al villaggio sono arrivati 80 bambini orfani cosi il numero di bambini ospiti è saliti a 300.
Durante questi anni l’associazione ha realizzato, inoltre, la Scuola Pubblica Santa Rita a Nchiru, la Scuols Secondaria “San Francesco 2” a Dol Dol; la scuola Primaria del Convento di Clarisse nella periferia della città di Meru ( per aiutare le famiglie più disagiate ed in difficoltà della baraccopoli), ha sostenuto con alimenti e strumenti la scuola del Buon Pastore nella baraccopoli di Meru, ha acquistato materiale ed attrezzature particolari per l’istituto per bambini portatori di handicap mentali di Meru.
Sono stati allestiti i reparti di fisioterapia e radiologia e sono stati installati una TAC ed un generatore di corrente dell’ospedale di Nkubu, sono state realizzate due cliniche mobili per raggiungere le zone dove non sono presenti dispensari sanitari.
Nell’ospedale di Tiganya è stato realizzato uno studio dentistico, mentre è stata creata una sala parto nel piccolo dispensario di Mitunto acquistando un lettino, strumenti ed attrezzature necessari per assistere le donne prima e dopo il parto.
Per la parte idrica sono stati realizzati l’acquedotto di Asembo Bay sul Lago Vittoria e l’acquedotto di Nkubu che serve l’Ospedale ed il Seminario di quella cittadina.
Pensare a 13 anni di Villaggio è fantastico: 13 anni di bambini, 13 anni di volti, di sorrisi, di sguardi intensi, ma anche 13 anni di sudate, di problemi, di imprevisti, di modifiche in corso d’opera, di gettate interminabili, di chilometri di tempera stesa sui muri, di metri e metri di tondino da piegare. E ancora 13 anni di volontari che anno dedicato vita, tempo, vacanze e soldi per un ideale nobile come quello del Villaggio San Francesco.
Grazie a tutti e come dice Don Luigi: anche se la realtà del Villaggio San Francesco salverà un solo bambino di strada lo scopo è raggiunto!